IL VIAGGIO PIÙ BELLO DELLA TUA VITA (guidando di notte con i fari accesi)
- Ruggero Pazzaglia: The Drum Booster
- 5 gen 2016
- Tempo di lettura: 5 min

"Non è necessario vedere tutta la scala, devi soltanto salire il primo gradino"
Martin Luther King
Ciao collega
Alla tenera età di 8 anni decisi che da grande avrei fatto il batterista! Ovviamente non sapevo come ci sarei riuscito (ero solo un bambino), ma mi ero già posto un obiettivo serio e piuttosto ambizioso. Arrivato a dieci anni capii che per raggiungere il mio sogno avrei dovuto prendere lezioni di batteria per imparare i segreti dello strumento, e così chiesi a mia madre di portarmi da un maestro. Devo puntualizzare un paio di cose prima di andare avanti:
Era il 1976
Vivevo a Tolentino in provincia di Macerata
Ciò significa che, a quell'epoca, a Tolentino non esistevano maestri di batteria. Questa scoperta fu un tragico colpo al mio programma. Infatti il mio progetto subì una battuta d'arresto lunga nove anni! Durante questa lunga attesa la mia volontà di perseguire l'obiettivo stabilito non vacillò nemmeno un istante. Infatti a 19 anni mi trasferii a Milano e mi iscrissi al C. P. M. Per andare a lezione dal mio idolo Walter Calloni. Nello stesso periodo studiai con Enrico Lucchini, poi con Massimo Manzi. Poi un giorno decisi di andare a Los Angeles a studiare al P. I. T. perché volevo ancora di più. Insomma alla fine, per fartela breve, nella vita faccio il batterista da oltre 20 anni. Come puoi vedere in questa pagina, ho suonato e suono con grandi artisti su palchi importanti, in orchestre televisive, big band, concert band, ho registrato dischi di vari stili musicali, ho scritto musica, ho insegnato in grandi e piccole scuole, ho scritto un libro sulla lettura a prima vista, ho progettato softwares musicali e altre idee attinenti bollono in pentola. Posso quindi affermare con certezza di aver raggiunto il mio traguardo programmato a otto anni, ma posso anche dire di essere andato oltre perché, ovviamente, non si finisce mai, ma è proprio questo il bello di questo "life style".
Ti ho raccontato in breve la mia storia per farti capire che non voglio vantarmi del fatto che sapessi precisamente cosa avrei fatto da grande, o per millantare il mio curriculum, ma per spiegarti che il dettaglio del percorso mi si è palesato davanti strada facendo. Ho incontrato persone che mi hanno stimolato e consigliato e io ho deciso quale passo fare, uno alla volta! Non ti nascondo che periodi bui ci sono stati e potrebbero ritornare, non credere che sia stato semplice, non voglio illuderti, ma fa tutto parte di questo speciale tipo di cammino.
La mia "MISSION"
So di essere una persona molto fortunata perché sono consapevole che faccio parte di una minoranza di individui: quelli che decidono di perseguire un obiettivo fin dall'infanzia. Sono anche convinto che quelli come me hanno una missione importante a cui non si possono e non si devono sottrarre. Questo compito obbligatorio consiste nel condividere, giunti all'età matura (50...), il loro cammino e la loro storia perché possa diventare, per chi volesse analizzarlo e comprenderlo, l'esempio di un'esperienza stimolante. Credo che sia anche la missione di quei musicisti che in un certo senso "ci sono riusciti", e hanno avuto, e hanno, carriere brillanti. Dovrebbero tutti raccontare la loro storia perché è sicuramente una splendida storia, che servirà da motivazione a chi vuole intraprendere o sta intraprendendo questo magnifico viaggio in un mondo completamente cambiato.
Stiamo vivendo quel magnifico periodo in cui chi ha fatto la storia della musica pop, rock, jazz, fusion, commerciale ecc. ha raggiunto un'età in cui può guardarsi indietro e fare un bilancio e condividerlo. Questa, probabilmente, è la prima volta nella storia e bisogna approfittarne perché ora è tutto in evoluzione.
Ci sono grandi novità!
Una delle più forti spinte evolutive l'ha avuta la formazione, precisamente l'insegnamento e l'apprendimento. Si è evoluto sia il modo di insegnare che quello di apprendere.
Per esempio, chi apprende (lo studente), non è più un elemento passivo, ma anzi, parte tutto da lui. Chi insegna, al giorno d'oggi, non può non tenere conto degli obiettivi di chi studia. Non che si siano invertiti i ruoli, ma l'insegnamento è diventato sicuramente più flessibile, e chi ne usufruisce è consapevole di essere parte attiva nella costruzione del percorso.
Per questo motivo, quando decidi di intraprendere un percorso formativo, è fondamentale sapere dove vuoi arrivare, altrimenti non potrai avere un ruolo attivo.
IL PIU' BEL VIAGGIO DELLA TUA VITA
Permettimi questa metafora:
Quando decidi di metterti in viaggio, non parti di sicuro se non hai deciso dove vuoi andare. Quindi non fare l'errore di iscriverti ad un corso di batteria se non sai qual è il tuo obiettivo. Non è importante sapere il dettaglio preciso di ogni singola cosa che vuoi imparare (potresti anche non saperlo perché magari stai iniziando da zero e comunque non è importante), però dovresti sapere almeno che cosa vorresti essere in grado fare alla fine del corso. Per esempio, dopo un certo numero di lezioni, vorresti saper suonare un certo stile musicale, oppure vorresti vedere un miglioramento della tua mano debole, oppure.... vorresti che la musica diventi il tuo mestiere e la tua missione! Ovviamente, strada facendo potresti cambiare idea e aggiungere altri obiettivi, oppure potresti definire meglio la tua meta con l'aiuto dell'insegnante/i che hai scelto, e cosi via. Tornando alla metafora, è come se ti mettessi in viaggio per la prima volta nella tua vita da Napoli a Milano quando il sole è ormai tramontato. Sali in auto, accendi il navigatore e imposti la tua meta (Milano centro), poi avvii il motore, allacci la cintura, accendi i fari e parti. Quindi sai dove vuoi arrivare, sai quanto potresti impiegarci ma non vedi centinaia di km di strada, bensì vedi solo quella illuminata dai fari. Saranno sì e no cento metri!
Ecco, questo è il mio metodo. Il mio studente tipo mi deve poter dire: "so dove voglio arrivare ma non mi preoccupo di tutta la strada, bensì dei soli cento metri davanti a me. Ma so che comunque arriverò a destinazione perché quei cento metri mi sono sufficienti per guidare tranquillamente per ore ed ore di notte. Se Milano rappresenta il mio obiettivo finale, cioè quello che vorrò ottenere dal corso di batteria, risolverò i problemi uno alla volta (di cento metri in cento metri), lasciandomi guidare con fiducia dal mio insegnante (navigatore). Senza fretta."
Per affrontare un viaggio così lungo avrai sicuramente portato in auto con te il necessario: pazienza, disciplina, fiducia, dell'acqua, viveri, carburante ecc... Sei cioè consapevole che sarà un lungo viaggio, che potresti aver bisogno di pause, ma il prima possibile e senza grossi intoppi, raggiungerai il tuo traguardo se sarai perseverante.
Quello che devi fare ora è goderti il viaggio il più possibile, magari ascoltando buona musica, guardando le luci intorno a te, il cielo, la luna, le stelle. Senza pensare troppo alla meta. Se pioverà osserverai il movimento dell'acqua sui vetri, il rumore che produce sul parabrezza e chissà cos'altro potrai scoprire. Registra dentro di te le emozioni che il viaggio ti fa provare, positive e negative. Osserverai la tua crescita come musicista e essere umano, perché studiare uno strumento musicale richiede una forte dose di introspezione, ti aiuterà a capire meglio te stesso e a controllare meglio il tuo corpo, la tua mente e le tue emozioni. Terrà sempre attivo il tuo lato creativo e la curiosità.
Magari una volta arrivato a Milano potresti decidere che non ti è bastato e che vorresti continuare. Se hai gioito del viaggio potresti pensare di proseguire per Parigi, poi Londra e poi.... Dipende solo da te. Le mete, gli obiettivi sono lì, devi solo decidere se raggiungerli o meno. Potresti decidere di intraprendere un altro viaggio cambiando mezzo di trasporto, navigatore. Ormai a quel punto saprai da solo che cosa è meglio per te, perché il tuo insegnante ti avrà dato gli strumenti, le metodologie e le strategie per diventare l'insegnante di te stesso. Fin quando arriverà il giorno in cui sarai tu ad insegnare tutto questo ad altre persone.
Per concludere vorrei solo ricordarti che:
Se la tua disponibilità a donare è limitata, lo sarà anche la tua capacità a ricevere.
Spero di vederti presto dietro i tuoi tamburi.
Un abbraccio sincero
Ruggero
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