CINTURA NERA DI "SOSTITUZIONI" Parte 2: The X FILE
- Ruggero "ROOTS" Pazzaglia (The Drum Booster)
- 16 ago 2015
- Tempo di lettura: 7 min
5 passi fondamentali per effettuare sostituzioni di successo, guadagnare stima nell'ambiente lavorativo ed essere richiamato ancora
Ciao collega.
Nella prima parte dell'articolo ti ho parlato di come funziona la preparazione autonoma di una sostituzione. (Se non l'hai letta clicca qui: Cintura Nera di "Sostituzioni" Parte1)
In questa seconda parte dell'articolo ti parlerò di come preparo la strumentazione.
STEP 2
La strumentazione
Cosa devo avere sempre con me:
Una volta che ho preparato tutte le Charts (trova ulteriori info cliccando qui), ho già un'idea precisa di che cosa mi servirà a livello di strumentazione. Mi riferisco a: tipologia di bacchette, suoni (dimensioni e spessori dei piatti, tipologia di rullante, colori percussivi tipo shekers, ovetti, wind chimes, campancci etc.), click station.
La Borsa delle Bacchette
In diversi anni di carriera ho affrontato contesti musicali diversi e ho dovuto tenere aggiornata la mia stick bag con diversi tipi di battenti perché solo le bacchette di legno non possono bastare. Mi è anche capitato di avere richieste particolari sulla tipologia delle spazzole, ti faccio un esempio: all'aperto quelle classiche con i fili in metallo non si sentivano e qindi ho estratto quelle con i fili di plastica. Per questo motivo, porto sempre con me.... tutto!

Se guardi attentamente nella mia borsa delle bacchette potrai trovare: diverse paia di bacchette "normali" che però soo di pesi diversi e misure diverse. Per esempio io uso le MrDrum TDB Signature che sono delle classiche 5B sui 57/58 grammi di peso. Ma ne ho alcune paia più leggere (intorno ai 52) e 1 o 2 paia di 5A, metti che bisogna suonare proprio piano piano... poi ho 2 paia di mallets (quelle con la palla di feltro bianco) di cui uno ha all'interno della palla dei chicchi di non so che materiale che aggiungono un suono tipo sheker, Poi ho le normali spazzole in metallo (quelle viola), spazzole con i fili di plastica che funzionano bene per accompagnare usando pattern tipo "train beat" (16th a colpi singoli con accenti sul 2 & 4) soprattutto su grandi paklchi all'aperto. rimanendo nel settore "spazzole" ho delle "Blasticks" che sono spazzole con fili spessi in carbonio. Sono una via di mezzo fra le Hot Rods (di cui porto 2 paia) e le spazzole a fili in plastica. Si usano come bacchette ma hanno un attacco morbido per via della flessibilità dei fili e in più si può regolare la rigidità del "mazzo" di fili spostando verso l'alto o il basso un elastico che li tiene tutti assieme. Ho anche un modello particolare di spazzola che all'impugnatura non ha il classico tubo di gomma ma mezza bacchetta di legno con la regolare punta. Può servire in caso di continua necessità di passare dalla spazzola alla baccheta per suonare i piatti o colori vari (non funziona bene sulle pelli per ovvi motivi di mancanza di impugnatura...) per poi tornare alla spazzola. In fine, al centro, puoi notare un paio di bacchettoni con la punta grigia. Questo geniale modello della Vic Firth è una bacchetta che ha il pad icorporato sulla punta. Non serve quindi avere il pad per riscaldarsi un po' prima di salire sul palco, sarà sufficiente un muro, un tavolo, una ringhiera etc. Molto comode.
Per concludere, nelle tasche della Stick Bag non manca la chiavetta per accordare, un aggeggio che si aggancia lla vite dell'asta del piatto che tiene la classica catenella da ride e qualche altra molletta per il vento, non si sa mai...
Qusta borsa è facilmente trasportabile nel caso io debba raggiungere la location del concerto con auto o treno. Diventa invece impossibile da portare in aereo in caso di viaggio con il solo bagaglio a mano. In questo caso porto meno bacchette classiche (2 o 3 paia possono bastare per un concerto), un paio di mallets, un paio di spazzole di metallo, uno di plastica e uno di Blasticks. Più ovviamente la chiavetta per accordare e le mollette.
La Valigetta Della CLICKERIA
Ora voglio mostrarti un'altra parte fondamentale della strumentazione che interamente o in parte, viaggia sempre con me: la valigetta della CLICKERIA.

Questa parte della strumentazione è fondamentale per la riuscita del lavoro. Infatti, non avere al seguito questo materiale, potrebbe inficiare la tua performance con il rischio di crearsi subito una brutta fama, e non conviene mai...
All'interno della valigetta partendo dal riparto in alto a sinistra, c'è:
1) Adattatori Cannon Jack, Jack Cannon, adattatore jack cuffia da piccolo a grande, piccoli accessori per le aste dei piatti (tubicini di gomma, feltrini etc..). Questo materiale non viene con me in aereo.
2) Scendendo verso il basso ho i ricambi per il In ear monitor (un'altra cuffietta, prolunga cavo cuffia), la prolunga cuffia con il moschettone da attaccare alla vite tendipelle del rulante e un cavo mini Jack stereo sdoppiato in 2 jack mono (cavo a "Y") che serve a connettere l'iPad con il Mixerino. Lucine a led illumina spartito da leggio. Questo gruppo di accessori viene con me anche in aereo.
3) nello scomparto centrale c'è una ciabatta da corrente, il Click Mix della FBT che anni fa era una genialata perché aveva incorporato una click station programmabile. Era un po' macchinoso da usare però era un enorme aiuto. L'ipad con l'app "Tempo Advance" che mi permette di avere i click di tutti i brani e di costruirmi una set list modificabile. Un'ottima applicazione. Non me ne separo mai. In fine gli inseprabili In Ear Monitor costituiti da un calco in silicone delle mie orecchie con inserite delle cuffiette. L'iPad e gli In ear vengono sempre con me anche in aereo. Il Mixer è un po' pesante e ingombrante in un bagaglio a mano, ma se il service non me ne fornisce uno, lo porto eludendo i controlli peso del bagaglio con il check in elettronico...
4) Nella terza colonna partendo dall'alto c'è:
Un trasformatore di corrente universale (può sempre servire...), l'alimentatore del mixerino, il pedale switch per azionare il click interno del mixer con il piede sinistro (oramai obsoleto da quando uso l'iPad) ed in fine un iClip (il sostegno per l'iPad da attaccare all'asta del leggio).
Per concludere, porto quasi sempre con me l'attrezzatura per registrarmi la serata dalla mia postazione:

In questa foto puoi vedere il mio Zoom Q3 che posiziono dietro di me o di fianco. Con questo strumento posso catturare tutto il concerto in modo da rivedermelo con calma in albergo o a casa. Con queste registrazioni posso analizzare la mia performance, vedere se ho suonato bene i brani, se ho fatto qualche errore, come ho reagito ad alcune sensazioni che ho avuto durante la serata (tipo se c'è stata qualche incomprensione con i membri della band, se ho suonato troppo forte o troppo piano, se la mia esecuzione è stata coerente con l'arrangiamento e così via). Poi ci sono due tipi diversi di sordine per tamburi. Questi oggetti sono molto importanti perché se il set non è il mio, cosa piuttosto frequente, può capitare che le pelli siano un po' vecchie, e/o non c'è tempo sufficiente per accordare come vorrei i tom e il rullante. con queste sordine posso sistemare le risonanze fastidiose del rullante e dei tom grandi, come ad esempio timpani da sedici con pelli troppo sottili o troppo vecchie. Accordo rapidamente sui suoni che vorrei, poi applico queste sordine e il gioco è fatto. Con me ho sempre anche un rotolo di nastro di tela nero che può fermare le risonanze fastidiose tipiche dei tom da 10" e, a volte, può risolvere anche qualche problema con il piatto ride che ma gari "spande" un po' troppo. Questi oggetti stanno tranquillamente anche nel bagaglio a mano e quindi ce li ho sempre con me. In definitiva uso tutti questi accorgimenti per ottenere un suono discreto a prescindere dal set, pelli e piatti che trovo sul posto.
I Piatti
Il set di piatti è una cosa molto importante e, se posso, porto sempre i miei.

In questa foto puoi vedere l'ultimo set up di piatti usati per il concerto di Roberto Vecchioni di Treviso tenuto il 26/07/2015. Dato che abbiamo raggiunto la location in auto ho potuto portare quasi tutto ciò che volevo, mancava solo il rullante. La produzione mi aveva precedentemente avvertito che avrei trovato un set Yamaha 13000 con misure 22" Kick, 10" e 12" Rack Tom e 14" Timpano. Ovviamente questo è un lusso che quasi mai si può avere, mi riferisco al sapere in anticipo il set che userò. Però le produzioni di Vecchioni sono fra le top che si possono avere in Italia e quindi, a questo livello, può succedere facilmente. Così ho portato il mio ultimo set di piatti che ho potuto assemblare direttamente in Ufip (anche questo è un grande privilegio). Il set è costituito da: HH Natural da 14" con pesi scelti per avere una sonorità piuttosto scura (ultimamente non prediligo i suoni eccessivamente brillanti come poteva essere anni fa), Splash Natural da 8", anch'esso rapido e scuro, Crash Brilliant da 19" che a dispetto del nome non ha un suono brillante ma nemmeno troppo scuro, l'importante per me è non avere eccessivo sustain, Crash/Ride Bionic da 21" che mi permette di usarlo anche come crash grande in caso di forte spinta con la spalla della bacchetta ma, contemporaneamente, avere un buon ping (attacco definito se suonato di punta) dovuto anche alla campana piuttosto larga. Uso spesso questa parte del Ride per accentare alcune figure di accompagnamento e, per fare questo mentre sto leggendo con gli occhi puntati altrove, ho bisogno di una campana grande, altrimenti rischio di non prenderla con continuità, in fine un altro crash Brilliant da 17" all'estrema destra. Uso questa disposizione perché voglio il crash principale a sinistra e per me il principale è il crash più grande.
Questo è tutto il materiale che uso per effettuare una sostituzione al massimo delle mie possibilità. Insieme a quello che ti ho illustrato nel post precedente (clicca qui per leggerlo se lo hai saltato), frutto di anni di esperienza, errori e conseguenti aggiustamenti, riesco a mettermi nelle condizioni migliori per concentrarmi al massimo sulla performance e per evitare il più possibile i fattori esterni di disturbo. Questi fattori esterni si possono dividere in due categorie:
1) Quelli dipendenti da me e quindi evitabili (tutto ciò che ti ho detto)
2) Quelli indipendenti da me, come ad esempio errori commessi dall'artista o da qualche membro della band (tutti possono sbagliare), problemi tecnici come malfunzionamento del monitoraggio, Comportamenti anomali del computer che manda le sequenze, se ci sono, e fattori imprevisti che non finiscono mai....
Non posso concedermi il lusso di compromettere la mia performance a causa di fogli che cadono o bacchette che si rompono etc. Queste sono cose che con un po' di accortezza si possono evitare e, se non succede nulla di tremendo causato dai fattori non dipendenti da me, tutto filerà liscio e la sostituzione sarà già un successo così.
Nel prossimo post ti parlerò di una fase molto delicata: il SOUND CHECK.
Se il post ti è piaciuto e lo ritieni utile anche per i tuoi colleghi, condividilo sui tuoi social, commentalo. Mi farebbe piacere che la mia esperienza possa essere di aiuto a più colleghi possibile.
Ti ringrazio per la tua attenzione e spero di vederti presto dietro i tuoi tamburi.
A presto
Ruggero
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