I TRE SEGRETI PER ELEVARE IL TUO DRUMMING VERSO L’ECCELLENZA
- Ruggero "Roots" Pazzaglia
- 7 giu 2015
- Tempo di lettura: 6 min

Voglio svelarti i segreti di Vinnie Colaiuta, Dave Weckl, Steve Smith e Peter
Erskine.
PASSIONE, DEDIZIONE, EMOZIONE
Permettimi di iniziare con una storia.
Nei primi anni 90 Ho avuto l'onore e il piacere di partecipare a clinics intensive
(almeno 2 giorni se non 3) di Peter Erskine e Vinnie Colaiuta. Sono rimasto
affascinato dalla capacità di questi enormi artisti di trasportarmi completamente
nel loro fantastico mondo. Peter, il più anziano, mi fece capire quanto sia
importante ascoltare attentamente diversi generi musicali, cercare di capire il
ruolo degli strumenti che prendono parte all'esecuzione della musica per poter
meglio identificare le necessità e le responsabilità che noi batteristi dobbiamo assumerci nell'economia del brano. Insisteva molto sul rispetto dello stile musicale, della dinamica, ma soprattutto poneva l’accento sulla concentrazione da dedicare all’ "interplay", ovvero il dialogo fra le varie voci (strumenti) in campo.
Questo insieme di capacità io le chiamo "maturità artistica", che non sono necessariamente legate all'età.
Tutti ci possiamo accorgere che ci sono persone anziane estremamente immature e ragazzi che hanno più saggezza di certi anziani. Riflettendo molto sui concetti di Erskine, ho cominciato a pormi delle domande
tipo: visto che io preferisco musicisti artisticamente maturi, come posso raggiungere un alto livello di maturità musicale se ho solo 23 anni? Devo aspettare di averne 40?
Ma io non ho mica voglia di aspettare 17 anni! Dovevo allora capire come avrei potuto ridurre questo tempo di attesa. Intanto gli anni passavano e nel mio girovagare per concerti e clinics mi imbattevo
nei più disparati artisti che, chissà perché, non vedevano mai l'ora di ricoprirmi di verità oggettive dispensando perle di saggezza che io ho immagazzinato come se fossero il Vangelo. Ma qualche cosa non quadrava.
Una giovane mente come la mia, tipica di un provincialotto marchigiano facilmente influenzabile perché non proveniente da una famiglia di musicisti, metabolizzava tutti questi bei discorsi, ma qualcosa ancora non tornava, una vocina interiore continuava adirmi: “Non ti fidare troppo, ascoltali, guardali e
analizza il loro comportamento”. Poi un bel giorno partii per Imola (1992) e ebbi la fortuna di assistere a 2 giorni di clinic di Vinnie Colaiuta, un’occasione irripetibile e mai più ripresentata. Io e gli altri partecipanti fummo testimoni della presenza di un alieno, ma di quelli veri. Più giovane di Erskine, ma con un talento
devastante, Vinnie ci parlò dei suoi pochi anni al Berklee College di Boston dove studiò con Gary Chaffee. Parlò anche dei suoi primi passi nel duro ambiente del turnismo professionale di Los Angeles. Ancora una volta il mio cervello assorbì tutto come una spugna e immagazzinò. Ovviamente uscì completamente stregato e affascinato, ma anche un po’ frustrato, da questa clinic perché capii che anche questo artista mi appariva totalmente inarrivabile. Sulla scena era già esploso un giovane di nome Dave Weckl. Stava prepotentemente influenzando tutta la mia generazione di batteristi e non solo i miei coetanei. Lui era uno che nelle interviste diceva che studiava 10 ore al giorno!! Intanto una lenta elaborazione era iniziata.
Giunti a questo punto, fermiamoci un attimo e cominciamo ad analizzare alcuni concetti:
Per esempio, questi tre giganti sono completamente diversi come tecnica, stile e approccio alla musica, eppure ognuno possiede evidenti caratteristiche ma, soprattutto, hanno una enorme personalità!
E allora la domanda è: dato che ognuno di noi ne possiede una, come sono riusciti i nostri eroi a tirarla fuori in maniera così evidente? Come sono riusciti ad imporla?
La prima risposta che all'epoca tutti noi studentelli ci davamo (per consolarci a vicenda) era: si vabbè ma loro sono americani! Quindi gli americani sono una razza superiore?....
Intanto il tempo passava e, fortunatamente, la frustrazione si affievoliva. Decisi allora che se volevo fare un salto qualitativo sarei almeno dovuto stare nel loro ambiente. In questo modo avrei capito quale fosse il segreto che li rendeva così speciali.
Cominciai prendere informazioni sulle scuole migliori americane. Attraverso la lettura di una nota e fantastica rivista americana chiamata "Modern Drummer" scoprii che esistevano 2 ottime scuole: il Berklee college di Boston frequentata da Vinnie, Steve Smith, Pat metheney, John Scofield, e tanti altri, e il Musician Institute di Los Angeles, da cui sono usciti Scott Henderson, Paul Gilbert e dove insegnava un altro mio idolo dell’epoca: Steve Houghton. Il sogno americano stava prendendo forma dentro la mia immaginazione. Mi feci spedire i cataloghi e riuscì a stento a capire che il Berklee durava 3/4 anni e costava in tutto oltre i centomilioni delle vecchie lire, mentre il P.I.T. del Musician Institute durava 12 mesi e costava 1/4.
Fu così che riuscii a convincere i miei genitori che per me fare questa esperienza avrebbe rappresentato una grandissima svolta artistica e soprattutto professionale. Così a settembre del 1993 partii per Los Angeles.
In questa incredibile scuola entrai in contatto con grandi artisti del calibro di Ralph Humphrey, Efrain Toro, Scott Henderson, Steve Houghton e anche tanti ragazzi provenienti da tutto il mondo. Ovviamente in mezzo a un gran numero di studenti c'era una elite che si distingueva dal mucchio e di cui volevo far parte e ci riuscii. Questo ristretto gruppo di musicisti in forte sviluppo era molto tenuto in considerazione dagli insegnanti i quali cercavano di trasmettere loro il massimo delle loro conoscenze, non solo musicali. Fu in questo caso che cominciai a capire che una delle caratteristiche fondamentali del gruppo era l'assoluta dedizione allo studio e all'approfondimento di ogni argomento che questi insegnanti (artisti) ci fornivano in ogni campo, che sia stato musicale o umano. Ciò che ci accomunava era la passione per l'arte musicale sotto ogni sua forma. Fu chiaro che ciò che Erskine e Colaiuta trasmettevano nei loro lunghi seminari era proprio questo: PASSIONE! Senza questo elemento l'evoluzione verso l'eccellenza sarebbe stata impossibile. Ma capii anche che non sarebbe stato comunque sufficiente se alla passione non ci avessi aggiunto la DEDIZIONE. Compresi che se non mi fossi dedicato a questa irrefrenabile passione senza l'applicazione di uno sforzo perseverante prolungato nel tempo non avrei ottenuto dei risultati brillanti e le mie aspettative sarebbero andate deluse unitamente alla dilapidazione totale dello sforzo economico sostenuto dalla mia famiglia. Quando i miei tre idoli parlavano del loro passato da studenti sognatori (strano da credere ma anche loro sono stati principianti inesperti...), traspariva chiaramente che avevano già chiaro in mente un obiettivo e che avrebbero fatto di tutto per
raggiungere il successo. La loro passione si sarebbe potuta trasformare nel lavoro più bello del mondo solo se ci avessero unito una forte dose di dedizione (che include comunque una ferrea Disciplina che comporta ovviamente il sacrificio). Qualche settimana fa ho avuto l'onore e il privilegio di conoscere un altro grande
artista già facente parte della mia lunga lista di idoli da cui prendere esempio: Steve Smith.
Steve era compagno di studi alla Berklee di Colaiuta. Questi due musicisti sono completamente diversi nonostante seguissero gli stessi insegnamenti. Una volta Smith dichiarò: io non sono un talento puro, in compenso sono uno che ha lavorato e lavora duro per ottenere i risultati. Da questa affermazione possiamo dedurre che anche se non sei un super talento naturale come Tony Williams o Vinnie Colaiuta, puoi comunque raggiungere dei risultati stupefacenti e un successo enorme! La differenza è che bisogna comunque lavorare tantissimo con sacrificio e DEDIZIONE.
OK, allora basta frequentare una scuola tipo Berklee o Musician Institute, o senza andare troppo lontano al C.P.M. e se ne potrebbero nominare chissà quante altre, e il gioco è fatto? Si diventa automaticamente come loro?…..
Riflettiamo sul fatto che ogni anno da queste scuole si diplomano centinaia di batteristi e chissà quanti con il massimo dei voti, eppure non vediamo ogni anno centinaia di fenomeni guadagnarsi l'attenzione dell'ambiente musicale. Certo! Sarebbe troppo facile! Diplomarsi con il massimo dei voti significa solo essere molto preparati e pronti ad entrare in campo! Non significa che ce l'hai fatta, e che da lì in avanti sarà tutto in discesa! Significa che si è solo pronti per cominciare! In pratica si dispone del minimo sindacale.
Ma allora cosa ci vuole ancora?
Ci manca il terzo ingrediente che si chiama EMOZIONE. Questa cosa non si trova in nessun libro/metodo didattico e non si insegna ascuola. Questa caratteristica la si deve cercare dentro di se. Non può insegnartela un
maestro dandoti degli esercizi come per i paradiddles. Però se non la si hai spontanea dalla nascita come alcuni personaggi storici del calibro di Buddy Rich o John Bonham (solo per citarne un paio piuttosto noti), non tutto è perduto! Bisogna cominciare un’approfondita ricerca interiore. Analizzare le emozioni che l'ascolto e la visione di certi personaggi ci ispirano, cercare di capire da dove, dentro di se nascono, e trovare il modo di riprodurle e sfruttarle. Certo se venissero fuori spontaneamente sarebbe tutto più facile e breve, ma guardando il lato positivo di cotanto sforzo, una volta capito come fare si potrebbe trovare il modo di esercitare un certo controllo su di esse.
In conclusione, PASSIONE, DEDIZIONE ed EMOZIONE, sono tre qualità che faranno di te un ottimo musicista, personale e riconoscibile. Sono anche i tre segreti fondamentali che accomunano tutti i grandi musicisti.
Vorrei anche ricordarti che non è possibile stilare una classifica di batteristi perché ognuno ha caratteristiche personali che li contraddistinguono ma che non possono essere elementi di giudizio per una classifica. Sarò retorico ma la musica non è mai stata, e mai lo sarà, una gara.
L'unica cosa che conta è essere felici quando si suona e trasmettere emozioni a chi ci ascolta.
Questa è l'unica vittoria che puoi ottenere anche se non stai partecipando a nessuna competizione.
Spero di vederti presto dietro i tuoi tamburi.
Se vuoi approfondire questi argomenti, visita il Blog:
Grazie
Ruggero Pazzaglia
The Drum Booster
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